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Questo era il domani: riflessioni su semi di futuro

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Dalla dimensione inarrivabile del suo genio artistico, Salvator Dalì dichiarò: «Più di tutto mi ricordo il futuro». Lo studioso buddista del VI sec. T’ien-t’ai elaborò il principio dei 3000 regni in un singolo istante di vita (ichinen sanzen). Giovanni Paolo II sosteneva che «Il futuro inizia oggi, non domani». E Gandhi sembra fosse d’accordo quando affermava «Il futuro dipende da ciò che facciamo nel presente».

Quindi tutto riconducibile all’immenso potenziale che ciascunə di noi ha nel qui e ora di dar forma alla propria vita, al proprio futuro, con i propri pensieri e con le azioni che intraprende.

Cos’è il futuro?

Attingendo alla saggezza appena sfiorata nell’incipit, consapevoli che è il presente che lo genera, con le decisioni che prendiamo oggi, per noi il futuro è immaginazione. Il futuro è possibilità, impegno, decisione, determinazione. Il futuro è cambiamento. Il futuro è coraggio, speranza, fede. Il futuro è giovani generazioni. E, soprattutto, il futuro è donna.

Peccato che, quando si parla di business (ma non solo e non sempre naturalmente), spesso si parla di uomini. Ed esistono ancora molte aziende in cui a decidere davvero sono solo loro, mentre le donne sono relegate a ruoli marginali. Secondo Paolo Ruggeri «(…) questa realtà aziendale rappresenta il passato. Le aziende che non hanno donne al vertice sono infatti destinate a morire».

In un articolo dello scorso agosto de Il Sole 24 Ore si legge che “Secondo l’Istat, le imprese a conduzione femminile attive nel 2020 sono un milione e 200mila (27,6% del totale)”. Ma l’Italia è ancora un Paese in cui “una donna su 3 non lavora, il 37% delle donne non ha un conto corrente e il 60% del lavoro di cura è a carico delle donne”. Allarmanti anche i dati sulle Start Up innovative: “Un dato da sottolineare è la piccola percentuale di queste nuove realtà fondate da persone under 35 (16%) o guidata da donne (11,9%). Eppure, sono giovani e donne che più di altri oggi devono aumentare la loro partecipazione al mondo del lavoro e dell’innovazione per aumentare produttività e qualità del nostro sistema imprenditoriale”.

Assumersi la responsabilità del futuro, oggi.

Ma il nostro futuro è davvero ora. La scelta, dunque, è continuare a sperare che prima o poi le cose miglioreranno con interventi dall’altro – e sprecare tempo prezioso che non tornerà – o assumercene la responsabilità e agire, oggi stesso. Anche attraverso piccole e piccolissime scelte e azioni sostenibili che cambieranno in meglio il futuro nostro, delle nostre aziende e delle persone a noi più vicine, con effetti virtuosi a cascata su tutto il territorio.

Ne parleremo ancora e diffusamente tutto il mese, sia dalle pagine virtuali di questo blog e dei nostri canali social, sia dal vivo, durante due eventi gratuiti di condivisione e formazione pianificati in novembre. Quindi, restate connessə, ne vedremo delle belle e, soprattutto ne faremo di bellissime. Insieme.

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