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Gestire la persona demotivante

persona demotivante

Con il termine “Persona Demotivante” intendiamo quella persona che, appunto, demotiva gli altri e sembra inimicarsi tutti e con la quale è emerso che il tuo cliente ha delle difficoltà.

 La relazione con una persona demotivante andrebbe gestita seguendo un protocollo esatto, come quando si ha a che fare con un individuo o un materiale che, se mal gestito, potrebbe causare dei problemi. Non è che noi si stia cercando di criminalizzare la persona demotivante, spesso questi sono dei poveri cristi, oppure in alcuni casi sono individui che hanno subito pesanti torti. Quello che però c’è da sapere è che una persona demotivante va trattata con una certa cautela altrimenti corri il rischio di demotivarti e sentirti sempre meno bene. La relazione con una persona demotivante può causare notevoli difficoltà ed insuccessi ad un manager.

I passi di questo protocollo sono trattati in modo esaustivo nella dispensa del corso MANUALE GESTIONE SITUAZIONI DI PRESSIONE che è un corso disponibile all’interno della Scuola di Management MBS. Segue comunque un riassunto dei punti principali:

0) Questa relazione è davvero così importante per te? Devi per forza portarla avanti? (Decisamente sì in tutte le relazioni familiari). Se si tratta di una relazione secondaria che porta l’individuo a stare così male, fai sì che lui la interrompa.

 Se l’individuo, invece, dovesse rimanere collegato alla persona demotivante sarà aiutato molto se gli fai seguire i seguenti passi:

 1) Chiedigli quali sono i motivi per cui la persona demotivante lo attacca o lo critica. Quali sono in altre parole i motivi di critica (che la persona demotivante spesso esprimerà in modo esagerato ed irrazionale). Poi chiedi alla persona “che cosa c’è di vero in ciò che gli dice la persona demotivante”. Fai sì che egli si corregga su questo punto.

La ragione di questo passo è semplice: anche se la persona demotivante esagera di brutto le cose, qualcosa di vero c’è nelle sue critiche. Far sì che la persona lo noti e lo corregga può aiutarla a essere più efficace.

 Ipotizziamo che la persona con cui l’esaminato ha dei problemi sia un familiare, il coniuge che si lamenta del fatto che lui è sempre al lavoro. Il coniuge generalizza e casomai esaspera la situazione ma di vero c’è che anche quando è a casa il nostro manager passa delle ore al telefono con i colleghi e si disinteressa della famiglia. Fai sì che metta a posto questa cosa. Perlomeno adesso avrà meno attacchi.

Se l’individuo connesso alla PD avesse dei debiti nei suoi confronti, o si facesse continuamente prestare del danaro, fai sì che la smetta di chiedere altri soldi e cominci a ritornarglielo. Correggi anche cose del tipo l’individuo che usa un genitore come baby-sitter full time per i figli o che viva nella casa del genitore senza fornire alcun tipo di scambio.

In altre parole fai sì che l’individuo corregga le sue lacune che lo portano a subire gli attacchi della persona demotivante. Nel gestire queste persone serve una grande correttezza di fondo che non vuol dire cedere a tutto ma vuol dire farsi un vero e proprio esame di coscienza e sistemare quello che non va.

2) Fai sì che l’esaminato non vada in scontro ed attacchi la persona demotivante. Arrabbiarsi ed andare in scontro con la persona demotivante, anche se sembra portare un po’ di sollievo, in realtà non fa altro che peggiorare le cose. Subito dopo aver avuto uno scontro o un’esplosione con una persona demotivante, ti assale il senso di colpa, diventi inefficiente, fai errori o incidenti (a causa della distrazione) e diventi sempre più succube (il senso di colpa farà sì che la volta successiva che incontri la persona demotivante sarai ancora più disposto a subirla o accettarla). Non te ne accorgi ma a furia di scontri ed esplosioni, diventi sempre più prigioniero della ragnatela.

3) Fai sì che l’esaminato si prepari agli incontri con la persona demotivante e dia per scontato che questi lo criticherà o avrà un basso tono emotivo. Non deve arrabbiarsi o rimanerci male. Deve rendersi conto che questo tipo di persona si comporta proprio così e che lui deve imparare ad essere proattivo (cioè non reagire, ma gestire). L’individuo deve inoltre imparare che quando è con la persona demotivante, non deve mai parlare di sé in quanto questo apre la porta a delle critiche. Quando il centro della conversazione vada su di lui, l’individuo deve fare una domanda su un’altra persona o cambiare discorso in modo elegante.

4) Far sì che l’esaminato non si metta a chiedere consigli o aiuto o conforto morale alla persona demotivante. Quando fa in questo modo la persona demotivante generalmente usa quanto le è stato detto per ritorcerlo contro l’esaminato. La persona demotivante non è un buon consigliere in quanto assieme ai consigli (che potrebbero anche essere giusti) mette anche un po’ di veleno che ti uccide. Parlare alla persona demotivante dei propri problemi o delle proprie difficoltà, generalmente ti attira ulteriori critiche.

5) Far sì che l’esaminato non si limiti a frequentare la persona demotivante ma frequenti anche altre persone che siano positive o di ispirazione e possano compensare il grigiore che un po’ viene addosso frequentando una persona del genere.

Comportandosi come sopra la persona esaminata starà sicuramente meglio e, dopo un po’, dovrebbe affrontare la persona demotivante e chiederle di cambiare atteggiamento oppure elaborare con un coach esperto un piano di gestione e risoluzione. Se la persona tossica dovesse persistere con i suoi modi negativi e fastidiosi ad un certo punto l’esaminato potrebbe ridurre ulteriormente i contatti con lei limitandosi a contatti occasionali. Se, però, questa persona fosse un tuo familiare stretto il mio consiglio è di provare, provare, provare fino a sistemare almeno in parte la relazione.

Nel caso in cui la persona tossica fosse una persona dai modi violenti e che ti aggredisca fisicamente, non utilizzare questo protocollo ma rivolgiti alle Autorità finché sei in tempo.

Paolo Ruggeri, CEO e Co-Founder Open Source Management

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